Amo la mia terra. La Sicilia è fusione di Terra e Mare…si passa per esempio, dalle catene montuose dei Nebrodi, delle Madonie o dalla suggestiva colata lavica dell’Etna quando, e succede sempre più spesso, è in eruzione, alle invidiabili coste, anche, agrigentine che saranno protagoniste di questo articolo.
A partire dall’estremità orientale del golfo di Agrigento troviamo Punta Bianca in cui svetta il bianco costone roccioso che accoglie nei suoi anfratti splendide calette raggiunte da un mare cristallino. Punta Bianca è assai simile alla più famosa Scala dei Turchi ma meno conosciuta forse per la minore facilità d’accesso ma percorsa la scoscesa strada per raggiungerla disseminata di palme nane e specie floreali autoctone dal sapore selvaggio, è un incanto. Ricordate il video intimista di cristalli e pizzi di Gianna Nannini con quel tavolino posto sul costone bianco?! Beh, quello sperone roccioso bianco di una bellezza mozzafiato è Punta Bianca! E i colori del fondale invitano a immersioni, alla scoperta di tesori naturali che ho la fortuna di avere a portata di mano…corpo e sensi aggiungerei.
Andando in direzione Porto Empedocle, trovi la costa di San Leone [località balneare di Agrigento], se è ora di pranzo e volete assaporare del pesce fresco cucinato anche in modo innovativo, consiglio, subito dietro il lungomare “Trattoria Caico“…le crudità e le caponatine di pesce sono eccellenti oppure se volete sorseggiare un drink o pranzare in modo frugale o al TOP coi piedi quasi in spiaggia, non esitate ad andare nel mio chiosco preferito “Mare Nostrum” per poter apprezzare il sapore di mare del pescato del giorno cucinato con maestria con nelle orecchie il suono del mare…Se invece non volete rinunciare alla movida a quasi ogni ora del giorno, andate da “Gianco” all’Oceano Mare…
Sazi dirigetevi verso Porto Empedocle. E dopo una salutare passeggiata sull’ampia e lunga spiaggia di Lido Azzurro con una sosta, magari per un caffè o altro al Ristorante Lounge bar “Mediterraneo” e attraversati suggestivi scorci di bassa macchia mediterranea scorgi l’ imponente Scala dei Turchi, trionfo di bellezza che s’impossessa di te e ne sentirai il richiamo ogni volta.
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Tra le coste meridionali della Sicilia, Scala dei Turchi è senza dubbio la più spettacolare e tra le più belle di tutto il Mediterraneo ed è qui, secondo me, che si trovano realmente i Caraibi. Il paesaggio è dominato da maestosa marna bianca prominente sul mare che scalfita da agenti atmosferici, ha acquisito nel tempo una forma a strati, simile ad ampi gradini dagli spigoli smussati e quindi avvolgenti, dove poter sdraiarsi a prendere comodamente il sole.
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Le spiagge sottostanti sono costituite da lunghi lembi di sabbia dorata raggiungibili “scalando” alcuni tratti della Scala sino al promontorio di Capo Rossello [territorio di Realmonte], caratteristico per il colore rossiccio della sua pietra.
Nelle vicinanze, consiglio di ammirare, dalla Torre di Monterosso, il massiccio omonimo di calcarenite rossa, ricco di asperità e a strapiombo sul mare; sotto lo strapiombo di Monterosso si trova la scogliera detta di “Cappiddrazzu” e la spettacolare spiaggia delle Pergole: una piscina naturale di rara bellezza, molto suggestiva per via di alcuni scogli che si ergono alti sul mare simili a faraglioni e il fondale si presta a escursioni subacquee. Una meraviglia pura é data poi, da una piccola madonna e dal cristo incastonati nella calcarenite rossa, lambita da un riverente mare verde, proprio sotto la Torre.
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Queste zone sono raggiungibili in barca piuttosto che a piedi, salvo l’alta marea, ma io consiglio vivamente l’escursione in catamarano, in barca o “veliero” con annesso pranzo o drink a bordo, perchè la vista dell’intero costone dal mare è mozzafiato.
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In territorio di Porto Empedocle, se volete gustare delle specialità di pesce ma anche cannoli e granite in una location stile retrò dirigetevi al Vigata Storie di gusto: una cucina ispirata ai sapori narrati nelle pagine di scrittori siciliani quali Camilleri, Pirandello, Verga…Sciascia.
Mangiare di prescia non era mangiare, massimo massimo era nutrirsi [Camilleri]
Mentre nel paesino di Realmonte potrete gustare in un locale molto spartano, delle arancine particolari, per es. coi gamberetti, spinaci, panna e speck da Calogero all’Eclisse Cafe.
Il fondale della Scala dei Turchi, anch’esso caratterizzato da pietra bianca, sfoggia sfumature di turchese che lasciano senza parole. Sento turisti al cellulare continuare a ripetere che si trovavano letteralmente in paradiso…ed é quasi motivo d’orgoglio per me che ho la fortuna d raggiungerla ogni volta che ne sento il richiamo. Le sue curve di un bianco quasi accecante che sembra spezzare il cielo, mi avvolgono e rimango lí, distesa su d lei respirando e osservando in profondità quel mare che la lambisce ora dolcemente, ora rabbiosamente perché io ho bisogno del mare, é terapeutico direi: mi ha sentito piangere e i suoi suoni mi hanno calmata, emozionata, spinto a decidere…questo luogo, questa vista mi riempie gli occhi e mi fa battere il cuore. É parte di me.
Continuando… il nome di Scala dei Turchi sembrerebbe derivare dal fatto che durante il Cinquecento i Turchi fecero dell’intera zona la propria roccaforte per i loro atti di pirateria nel Canale di Sicilia.
E proseguo in questo elenco di mirabili coste con fervida convinzione di abitare in una delle zone di mare più belle del Mondo, con anche la spiaggia infinita di Giallonardo, restando in località di Realmonte. In un tratto di questa spiaggia sabbiosa, avviene da anni la deposizione delle uova delle tartarughe ” Caretta caretta” e il momento della schiusa é emozionante perché micro tartarughe si dirigono velocemente e istintivamente verso il mare, sotto lo sguardo compiaciuto e divertito di volontari esemplari! Ad una sua estremità poi, un grande promontorio è di solito preso d’assalto dai turisti che ne sciolgono parte dell’argilla cospargerdosene il corpo per un vero trattamento cutaneo naturale.
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Proseguendo sempre in direzione Sciacca, una sosta obbligata è nella, e non solo, spiaggia di Eraclea Minoa posta tra il fiume Platani e il promontorio di Capo Bianco.
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La spiaggia si allunga per circa 6 chilometri in un ambiente quasi selvaggio ma la particolarità che la rende affascinante è, alle sue spalle, una folta pineta che accompagna il litorale per tutta la sua estensione, concedendo ampi spazi di ombra. Fermatevi a pranzare nei chioschi affacciati sulla spiaggia quali per es. il gettonato Lido Garibaldi o il Bougainville gestito da una simpatica donna Francese. Meritano una visita anche i resti archeologici di Eraclea Minoa che si trovano poco sopra la spiaggia e da cui si ammira una vista sensazionale.
Ultima tappa, sempre in direzione Sciacca, è una “chicca” e cioè la spiaggia di Torre Salsa che fa parte della Riserva Naturale Regionale ed è gestita direttamente dal WWF e comprende un’estesa area di grande valore paesaggistico di oltre 750 ettari.
In direzione invece opposta a Punta Bianca da cui è partito il nostro viaggio, consiglio le spiagge di Licata che occupano oltre 20 kilometri di costa, alternando lunghe e ampie spiagge a promontori rocciosi a picco sul mare. Falconara sicula sul versante orientale è la località più conosciuta, l’ampia spiaggia è sovrastata da un imponente castello medioevale a picco sul mare di cui ne parlo ampiamente qui, ma una spiaggia incantevole è anche quella di Poliscia, più nota come la Mollarella piccola perchè vicina a quella di Mollarella; è quasi interamente circondata da alte e suggestive scogliere che vagamente ricordano i Faraglioni di Capri.
A Licata vi consiglio inoltre di visitare il moderno porticciolo turistico di “Marina di Cala del Sole” in una felice posizione al centro del Mediterraneo e che puó contenere sino a 1.500 posti barca per imbarcazioni fino a 70 metri ma la particolarità sono le ampie aree verdi, pedonali e ciclabili con anche spazio barbecue e aree commerciali alle spalle e tutto questo a pochi metri dal suo centro storico barocco.
Per un pranzo frugale o un drink vi consiglio “Sarda salata”: angolo rilassante dirimpetto al porticciolo o, se non badate a spese e solo dietro prenotazione, l’ Oste e il sacrestano… quando la passione per la cucina prende concreta forma e gusto. Se volete altri consigli e dritte chiedete pure…i posticini della zona li ho provati…quasi tutti!