Approdando in un luogo, conosciuto solo sulla carta, diviene importante poter contare sulla disponibilità di chi ti ospita perchè, se, come te, ama sia il viaggiare, che la cultura nelle sue sfaccettature, potrà darti preziosi consigli da indigeno appassionato qual è!
E così è accaduto a qualche chilometro da Casciana Terme: l’ospitalità di Claudia, Patrizia e di suo Marito Renzo nel B&B What About Pisa è stata calorosa e anche generosa di informazioni; oltretutto abbiamo usufruito, per diverse sere, della possibilità di cenare nel B&B, gustando gli eccezionali prodotti locali cucinati dal mio uomo e avvolti dal calore del camino accesso, con in sottofondo l’ipnotizzante crepitio del fuoco… E questo rimarrà uno dei ricordi più piacevoli e per il quale rimanere riconoscenti, desiderando di ritornare.
Ogni mattina, il nostro risveglio era poi immerso nei soli suoni della natura. Ci affacciavamo dall’ampia finestra della mansarda, ammirando un paesaggio disseminato di borghi, castelli, abbazie, enoteche e casolari produttori di vino. Disponevamo di tickets, sempre forniti dal B&B, per degustazioni gratuite e vendita diretta di ‘olio novo‘ e vino, come per esempio nella vicina Terricciola, nell’Azienda Agricola Castelvecchio e via dicendo, anzi apprezzando…
Abbiamo seguito anche il loro consiglio di cenare nel vicino Ristorante panoramico Le Rocche, a Parlascio; e in un luogo informale e il palato scaldato dal vino locale, abbiamo gustato dell’olio nuovo con i tipici crostini di rigaglie e fegatini di pollo, pappardelle col sugo casereccio di coniglio e indimenticabili i filetti: uno al Chianti e l’altro sormontato da una cappella di fungo! Solamente € 50,00 e ringraziamo ancora per la cortesia. E quella stessa sera, sotto un’incessante pioggia e preoccupanti, seppur isolati, banchi di nebbia, ci siam fermati a Casciana, al Gran Caffè delle Terme in piazza Garibaldi, per gustare un lungo Ginseng.
Prima di rivedere Pisa, ho voluto dare ascolto alla mia parte onirica, laddove ci si lascia sedurre dalla possibilità dell’impossibile e ci siamo diretti verso il Teatro del Silenzio di Lajatico, un luogo assai simile al Teatro Andromeda: un luogo in cui esistono portali che ti proiettano in dimensioni presenti solamente al tuo velato inconscio, quasi fosse davvero certa la libera esistenza, ovunque e comunque, del nostro Cielo Sopra Berlino. Lajatico non si spiega, si sente, ti attraversa portando con sé, al riparo, le tue fragilità per far sì che, al momento opportuno, diventino piuttosto, la tua forza.
Rivedere Pisa e non solo la sua Torre pendente, è sempre piacevole, soprattutto per l’entusiasmo, dolcemente infantile, dei turisti stranieri; quell’eccitazione genuina ti spinge a fotografare loro piuttosto che l’unicità dei monumenti!
E il piacere aumenta se trovi posto nella Pizzeria Nando nel corso principale: Corso Italia e, tra una chiacchiera e l’altra, ti gusti una focaccia superlativa di Cecina! [Somiglia, seppure alla larga, alle nostre panelle siciliane, a base di farina di ceci!] 👌 🍺 E concludi poi con un Caffè nel comodo e frequentato Galileo Art Cafè!
L’ora solare [Io la detesto!] entrata in vigore circa 2 settimane prima della partenza, non ha aiuto il nostro on the road; attraversare sempre più frequenti banchi di nebbia in pieno buio, nonostante fosse pomeriggio inoltrato, lungo strade non conosciute, è snervante. Ma, la piacevole faccia dell’altra medaglia, è stata acquistare, sempre più spesso e divertiti, prodotti tipici quali pici, finocchiona*, focaccia ‘sciocca’ o condita, cipolla rossa, chianti, castagnaccio, cucinando nell’ambiente caldo e intimo, totalmente a nostra disposizione [I vantaggi della bassa stagione!], del B&B.
*[curiosità] La finocchiona è un tipico insaccato toscano preparato con carne di maiale macinata non troppo finemente, aromatizzata con semi di finocchio e bagnata con vino rosso chiantigiano e stagionato almeno 5 mesi. È molto probabile che la prima antenata della finocchiona risalga però al periodo rinascimentale, se non addirittura medievale!
Ci hanno consigliato di raggiungere il nuovo Porto turistico di Pisa percorrendo il lungo Viale D’Annunzio che sembra un’ officina mercantile per il gran numero di barche posteggiate.
E in effetti, giunti sul largo e comodo pontile, affacciarsi sulle acque densamente marroni della foce dell’Arno, che si scontrano con quelle azzurre del mare che sembrano inghiottirle, è suggestivo. E alzando lo sguardo, si vedevano le Alpi Apuane innevate…
Ma la sorpresa più particolare ce l’ha riservata, a soli 5 km di distanza dal Porto turistico di Pisa, la cittadina di San Piero a Grado.
L’intera zona, già in epoca etrusca, era disegnata da terrazzamenti naturali: dei veri e propri gradoni [da qui l’origine del nome], formati dalle esondazioni dell’Arno che arrivava addirittura sin lì, sfociando nel mare.
E proprio qui, sorge una delle chiese più importanti del circondario pisano e meta di continuo pellegrinaggio: la Basilica di San Pietro Apostolo, dichiarata “Monumento messaggero di Pace” dall’UNESCO.
La tradizione racconta che la basilica sia stata costruita su un precedente edificio paleocristiano del quale sono a tutt’oggi presenti alcuni resti che, secondo diversi studi, riportano a 3 epoche differenti; e tra i resti proprio le fondamenta di una parte del porto.
Ma la meraviglia è che in questo luogo di culto, nel 44 d.C. San Pietro in viaggio dalla Palestina, vi avrebbe celebrato la prima celebrazione eucaristica in Italia, per poi recarsi a Roma. E per l’occasione, Pietro fece costruire un altare in marmo che ancora oggi possiamo ammirare all’interno della Basilica e l’ impatto visivo, ancora oggi, è forte perchè sembra di osservare una piccola chiesa all’interno della Basilica! E ciò spiega il motivo per cui questo luogo rimane una tappa fondamentale per numerosi fedeli.
Oltretutto, la superficie esterna della Basilica è decorata da brillanti scodelle in maiolica [si tratta però di copie, gli originali si trovano nel museo civico di San Matteo a Pisa]. Investite dal sole, le maioliche riflettevano una vivace luce che poteva essere vista anche da molto lontano richiamando fedeli, quasi a sostituire la mancanza di illuminazioni artificiali di quell’epoca.
E in quel pomeriggio di sole, ci siamo rilassati sul prato verde adiacente la Basilica, guardando un drone in volo e addentando delle focacce condite con finocchiona, acquistate a soli € 7,00 nella bottega difronte. Gusti semplici, giornate dilatate tra storia, curiosità e bellezze perse nel tempo ma ritrovate ancora più indimenticabili. E il viaggio continua…