Nicolas Barreau intitola il suo libro ‘Parigi è sempre una buona idea‘ e, oltre a essere pienamente d’accordo, sfogliando le pagine del libro, una frase di Buber attira la mia attenzione:
Ogni viaggio ha una destinazione segreta che il viaggiatore ignora. Martin Buber
Ecco, questa considerazione descrive pienamente le vivide sensazioni vissute a Paris piú che altrove.
Solitamente prima di partire, preparo itinerari dettagliati con liste di attrazioni da non perdere ma, nel momento in cui respiro un’aria diversa dalla Mia, avverto una sorta di emozionante apnea e quelle numerose info, ricercate con pazienza e determinazione, perdono d’importanza e mi ritrovo faccia a faccia con un nuovo sconosciuto incontro, che mi crea un minimo di ansia, proprio perchè sento che quel luogo ha segreti a me sconosciuti ma sento anche che quel luogo mi suggerirà destinazioni che non avevo previsto o ignoravo.
E penso al mio Uomo quando, prima di partire, mi ripete: non informarti troppo, arriviamo e ci lasciamo guidare dall’istinto, quella città, quella destinazione saprà darci i giusti suggerimenti per lasciarsi scoprire pian piano; e ha ragione, iniziare un viaggio è affidarsi all’istinto, è la penetrante adrenalina del potersi perdere o proprio perdersi che mette in moto le tue risorse e devi misurarti coi tuoi limiti e superarli per rendere indimenticabile, sotto tanti aspetti, ogni singola avventura.
E capita che curiosità e aneddoti non li trovi in nessuna rivista specializzata ma li carpisci sul posto o te li racconta un’appassionato e curioso Travel Blogger o Story Teller, che ti ha preceduto. 👌
E così dal 18 al 22 Febbraio del 2014, Parigi ci accoglie in una piccola ma comoda camera di un Hotel a Montmartre.
La scelta è voluta perchè volevo, in qualche modo, calpestare la terre des artistes, respirando un fascino bohémienne che risiede lì da mai troppo tempo.
Quel quartiere impressionista, è stato teatro di follie amorose e musa della brama d’arte di decadenti personalità come Renoir, Steinlen, Van Gogh, Modigliani, Toulouse-Lautrec, Picasso e si raggiunge questo luogo con la viva speranza di cogliere tracce di quel vivace e indimenticabile periodo, tracce di quelle passioni autentiche che ti muovono da dentro e ti annientano il respiro.
Abbiamo percorso quindi, la storica rue St. Vincent dallo stile retrò, con emozionata curiosità e arrivati innanzi al piccolo e interessante cimitero omonimo [Consiglio la visita ai cimiteri monumentali, specie al tramonto, perchè sono molto suggestivi e oltrettutto l’ingresso è gratuito, quindi è meglio approfittarne], ci siamo ritrovati davanti all’ultima delle tante vigne che un tempo caratterizzavano il quartiere; difatti Montmartre, inizialmente era al di fuori dei confini parigini, non pagava le tasse allo stato Francese e aveva una produzione propria di vino locale, per cui conserva tuttora delle eccezionali vigne, le uniche a Parigi.
Proseguendo per la rue St. Vincent, è imperdibile anche il vasto Jardin Sauvage, angolo di verde la cui particolarità è che la vegetazione è stata lasciata libera di crescere con risultati magnifici come solamente la Natura può donare.
Imbocchiamo la rue Lepic che sale per la collina, piena di pittoreschi cafè ma ricerchiamo il famoso Cafè di Amèlie: location del delizioso Film “Il Favoloso mondo di Amèlie” che si trova al civico 15 e che in realtà si chiama ‘Cafè des deux moulins’ e in bagno c’è un delizioso nano da giardino!
Camminando ci ritroviamo davanti all’ultimo Mulino rimasto a Parigi: Moulin de la Galette che adesso ospita un ristorante danzante. E Renoir lo immortala nel celebre quadro «Bal du Moulin de la Galette».
Colleziono sottobicchieri in stile vintage/Retrò e, proprio qui a Montmartre, ho trovato di tutto e di più e Place du Tertre mi ha conquistato: miriadi di artisti a stretto contatto si esprimono su manti di tele variopinte. Nella Belle Époque, questa pittoresca Place era rinomato ritrovo notturno di artisti, poeti e letterati, spesso anche squattrinati ma dall’ intrigante e ostentato stile dandy.
Camminando, scorgiamo più volte la Maestosa Basilica Sacre coeur che s’intravede imponente tra un vicolo e un’altro e rimaniamo colpiti dal candore della sua pietra bianca, più piove e più inbianca per via della calcina presente nella pietra, così dicono.
Quel giorno piovigginava e il blu del cielo era di tanto in tanto oscurato da nuvole cariche di pioggia e il profilo arrotondato di Sacro coeur si stagliava perfettamente bianco in quei ritagli di Blu! Spettacolare!💙
La prima sera, la vicina Pigalle ci intriga e camminiamo divertiti nel susseguirsi delle maliziose vetrine dei sexy shop e ammaliatori fermano passanti invitandoli a trasgredire in locali viziosi e libertini o acquistare il biglietto per spettacoli erotici! Pigalle mi ha ricordato il RedLightDistrict di Amsterdam e la sensazione è stata identica e cioè tanta trasgressione senza mai volgarizzarla.👍 Piacevolmente divertiti, raggiungiamo velocemente il visitatissimo cabaret Moulin Rouge che scintilla di brillanti colori. Cabaret parigino per eccellezza, incarna il celebre Can Can ed è il posto ideale, spendendo cifre da € 100 in su, per vivere un’effervescente parigi notturna, grazie anche allo champagne compreso nel prezzo, lasciandosi sedurre da ricercati costumi di piume, strass e paillettes, scintillanti decori, scenografie uniche e sensuali movenze!
A Parigi, e non solo in Normandia o in Bretagna, si possono gustare delle tipiche ed indimenticabili crêpes o galettes, liquorose e dolci, speziate e riccamente farcite, in un posto delizioso e quasi sempre affollatto che è la Creperie Broceliande in Rue des Trois Freres, 15.
Un posto sensazionale, spartano ma di qualità esclusiva che consiglio fortemente! Eravamo stretti come sardine perchè il locale è di piccole dimensioni ma il servizio e le crêpes [preparate con farina di grano saraceno per cui indicate anche per celiaci] sono stati impeccabili! Ho gustato una crêpe flambée au grand marnier e dell’eccellente sidro di mele.
Ci ha portati lì un nostro caro amico, che ha vissuto a lungo in Giappone e adesso abita stabilmente a Parigi da anni, dicendoci che la crêpe in Francia simboleggia amicizia, per cui gustarla insieme, ha significato fortificare ulteriormente il nostro volerci bene!
Eh sì, Parigi è sempre una buona Idea!
Info pratiche:
Rynair vola sino a l’Aeroport de Beauvais ma da lì, accanto al Terminal 1 e ogni 20 mn. dall’arrivo del volo, partono comodi pullmann che, in 1h15 arrivano alla stazione Porte Maillot di Parigi. La Tariffa è 16€ a persona per singola corsa o 32€ per l’andata e il ritorno.