Viaggiare on the road è sempre stata una scelta voluta perché è stimolante poter azzardare percorsi non programmati, lasciandosi guidare dall’istinto, o avere la libertà di fermarsi per il puro piacere di osservare e fissare in uno scatto, qualsiasi tipo di belvedere, come è accaduto, inaspettatamente, uscendo da Catania. A ridosso del porto, hanno attirato la nostra attenzione delle enormi opere colorate di “Street Art Silos” che rivestono, appunto, degli enormi silos, cancellandone l’immagine iniziale, grigia e antiestetica. Si tratta di opere d’arte contemporanea, ispirate alla mitologia siciliana e realizzate da artisti di fama internazionale. Insomma, uno dei modi migliori per dare il benvenuto ai visitatori! E spero che altre città siciliane ne seguano l’esempio.
Il giorno prima, avevamo trascorso una giornata rilassante, nella suggestiva Baia dei Ciclopi ad Aci Trezza. Posto sensazionale e, reso ancora più incantevole, da un prepotente sole che, ha scandito i ritmi lenti del nostro passeggiare e pranzare, con negli occhi lo spettacolo di colossali scogli neri, affioranti a pochi metri dalla riva di Aci Trezza.
E rivive il mito del ciclope Polifemo, figlio del Dio del mare Poseidone, che, come ci racconta Omero nella sua Odissea, catturó Ulisse e i suoi compagni, sbarcati di ritorno dalla guerra di Troia, e ne divorò alcuni sino a quando, Ulisse riuscì ad accecarlo e fuggì. Rabbiosamente dolorante, Polifemo scagliò, alla cieca, dei ciclopici massi contro un Ulisse, ormai salvo sulla sua nave…[ dovrei rileggere l’Odissea per lasciarmi affascinare da miti e leggende e magari raccontarle ai miei futuri figli 💕]
In realtà, si tratta di affioramenti di lave a cuscini e basalti colonnari, dovuti alle eruzioni sottomarine e rappresentano un esempio rarissimo di monumenti rocciosi, non soltanto in Sicilia ma, addirittura nell’intero bacino mediterraneo! 😮 Un dono della Natura, reso ancora più singolare dal fatto che si trova all’interno di un centro urbano, il che trasmette ancora più ammirata suggestione…Inseritelo tra le vostre prossime mete perché è un gioiello imperdibile. 👍
Sotto i nostri piedi e tutt’intorno, cenere lavica perché pochi giorni prima, l’Etna aveva energicamente eruttato con vistose fontane e colate laviche! E a pochi metri da noi, qualcuno si godeva il sole, sdraiato sulla riva acciottolata di basalto. E sullo sfondo, un imponente castello sembrava galleggiare sul mare. E tutte queste componenti ricreavano uno scenario quasi surreale…e magnifico.
E ci siamo fermati lungamente a pranzare proprio di fronte a questo spettacolo, col profilo dell’Etna all’orizzonte, sorseggiando del buon [caro!] vino [ 14€ 2 calici!]. Il ‘tagliolino nero’ del mio compagno, al ‘modico’ prezzo di 12€ era dissapito ma non c’è né importato perché il sole ci scaldava, incorniciando quei momenti di relax totale.
E quest’ Area Marina Protetta Isole Ciclopi ha attirato l’attenzione al punto che lo scrittore Giovanni Verga vi ambientó il suo romanzo “I Malavoglia” e, sempre qui, in questo Borgo marinaro, Visconti, nel Film “La terra Trema”, riprese le vicende dell’opera del Verga.
Soddisfatti ma non proprio sazi, [ci rifaremo a cena, a Catania] ci dirigiamo qualche chilometro più avanti ad Aci Castello, per visitare proprio quel suggestivo castello che sembrava galleggiare sul mare. E ci ritroviamo davanti a un millenario castello normanno a strapiombo sul mare, costruito sopra una vastissima area nera di roccia di basalto. Suggestivo è dire poco…
Mentre saliamo, sulle nostre teste pende una fitta e lunga rete a proteggerci dal possibile sbriciolamento della roccia e iniziamo ad osservare la scogliera di questo piccolo Borgo, originata dalle colate laviche dell’Etna.
Entrando, il castello si snoda su diversi livelli e, uno di questi ospita il Museo civico e, a un tratto, filtra una luce di un lillarosato che, inizia ad ammantare ogni superficie e la seguo sino a una delle invidiabili terrazze della fortezza. Sta tramontando sulla Baia e mi sento una privilegiata perché mi circonda un verdissimo Orto botanico e, affacciandomi da quell’altezza, i miei occhi si riempiono di nera roccia basaltica, i pescatori sembrano spilli bianchi e all’orizzonte la Baia dei ciclopi si staglia fiera e magnifica nelle sfumature di blurosato, quasi a ricordarci che siamo impotenti e proprio spilli bianchi innanzi alla Natura.