Lasciamo Valletta ammirati, per raggiungere col Bus, in un’ora scarsa, Mdina, la vecchia capitale medievale di Malta.
In prossimità dell’arrivo, all’orizzonte scorgiamo in un’alta posizione privilegiata, un imponente muraglia fortificata color sabbia che, ricorda quella dell’incantevole Cittadella di Gozo. E tutt’intorno ragnatele di bassi muretti a secco, presenti in tante zone della mia amata Sicilia, che delimitano vaste distese di campi verdi. Il Bus ferma proprio in prossimità di uno dei due austeri portali d’ingresso.
[Info Utili: Bus per Mdina da Valletta n° 51,52,53 e al ritorno gli stessi numeri e poi il Bus n° 16 per S. Julian oppure il n° 202 diretto a S. Julian da Mdina e Rabat ma passa meno frequentemente.]
Avevo letto tanto su Mdina prima di partire e ricorrevano spesso e all’unisono le parole nobile e silente. E non smentisco perchè, varcata la soglia d’accesso, mi sono sentita catapultata sul set cinematografico di un film ambientato in epoca medievale, con allestimenti a tema e in cui, la zona oggetto di ripresa, viene fatta sgomberare, per lasciare che i protagonisti possano recitare al meglio senza distrazioni di sorta. E ogni tanto qualche comparsa, dall’aspetto di dama, giullare, plebeo o cavaliere, appare giusto per dare un tono alla scena ripresa. E invece no, Mdina esiste realmente, avvolta nella sua storia millenaria di battaglie e scelta dalle casate più nobili dei suoi conquistatori, discendenti dei feudatari spagnoli e siciliani. E lo testimoniano gli eleganti profili dei suoi palazzi in stile normanno e barocco con portali, tante volte, di un rosso accesso e arabeggianti balconi, chiusi da legno colorato, che sono una costante maltese.
Un silenzio surreale, colmo di immagini che hanno tracciato la storia, si aggira tra gli stretti vicoli, elegantemente abbelliti da grappoli pendenti di bouganvillee, dai colori accesi; svolti l’angolo e trovi piccole chiese ornate che ti invitano a entrare. Aleggia una nobile eleganza, disegnata dalle bifore sulle facciate di palazzi color miele e dallo stretto connubio di uno stile medievale che si innesta in quello barocco e viceversa, raccontando di genti e delle loro culture succedutesi. E senza mai incrociare un abitante ma solo il lontano spiegare di una guida appassionata.
Semplice ma importante parlare di luoghi come Mdina che hanno superato il concetto di tempo e continueranno ad abitare nelle memorie.
Entriamo nella Cattedrale di San Paolo, la cui Eccellenza è riconosciuta anche da Tripadvisor e messa ben in mostra in bacheca in un sottile gioco tra Sacro e profano 😉 Calpestiamo un meraviglioso pavimento di marmo che custodisce pietre tombali con al seguito gli stemmi dei vescovi maltesi e ammiriamo alcune opere dell’artista calabrese Mattia Preti in un trionfo di accesi decori e paramenti.
Il silenzio ha parole dirette all’animo e in certi luoghi, come Mdina, quel silenzio è impregnato in mura scrostate che, custodiscono sapienza, dolore e rinascita. E, quando riesci ad avvertirle, entri in sintonia, sentendoti a casa.