Partiamo Giovedì 27 Agosto dal porto di Trapani per la piú grande delle isole Egadi: Favignana 💕 definita dal pittore Salvatore Fiume, una “farfalla sul mare” per la sua caratteristica conformazione.
Dato il periodo, per non correre rischi e spendendo qualche € in più, abbiamo prenotato comodamente on-line dal sito Ustica Lines al costo di € 22,10 A/R a persona [La frequenza degli aliscafi é di circa 10 partenze al giorno e, giunti al Porto, occorre convalidare la prenotazione in biglietteria con rilascio di biglietti fisici.]
In prossimità del Porto si trovano diversi parcheggi custoditi: abbiamo pagato solamente € 7,00 al dì, di contro on-line i prezzi erano di circa € 10,00
Partiamo in perfetto orario e in soli 30 minuti ci ritroviamo in una località decisamente oltreoceano, ed io non sono solita esagerare perché un’esperienza vissuta, deve essere raccontata in modo autentico e concreto per non insinuare false aspettative!
Favignana la ritenevo più turistica, meno selvaggia di Marettimo di cui conservo perle di ricordi, e di Levanzo che non ho ancora visto. Devo dire che mi ha spiazzata!
La ritengo un’isola ideale per chi vuole godere di intere giornate piene di gradazioni di blu e verde, di strapiombi rocciosi capaci d’incantare, di grotte e cavità suggestive, di sabbia bianca contrastante scogliere modellate e di profonde cave bianche di tufo, chiamate “pirrere” sulle quali sembrano arroccate deliziose case, in stretta armonia con paesaggi, delimitati da ragnatele di muretti a secco, in pietra. Una vista sensazionale da conservare tra i ricordi piú indelebili.
Soggiorniamo in pieno centro in un residence efficiente e comprensivo di ogni servizio. Dati i suoi circa 19 km² di superficie e uno sviluppo costiero di 33 km, decidiamo di affittare, piuttosto che la bici, [io insistevo per la bici ma mi sono ricreduta!] lo scooter al costo giornaliero di € 30,00 ben spesi, perché abbiamo raggiunto quasi ogni spettacolare caletta, chiosco e attrazione senza stancarci, nonostante il sole sia stato, meravigliosamente, battente per tutti i 4 giorni.
Dopo la sistemazione nel residence e un pranzo frugale in centro al Music Cafè New Albatros, decidiamo di finire il pomeriggio a Cala Azzurra che ci consigliano per la sua sabbia bianca, leggermente rosata, e con piacevole sopresa, nonostante l’intensa concentrazione di bagnanti, l’acqua rimaneva di una trasparenza eccezionale.
Il sole sta quasi tramontando e lungo la strada, in sella ai nostri scooter, la nostra attenzione s’incanta innanzi alle linee morbide di cave che finiscono con l’immergersi in profonde acque blu e, poco piú avanti, un chiosco bianco con reti da pescatori alle pareti ci invita a rilassarci davanti allo sparire rosso del sole, col sapore di un mojito in bocca. E si sta già sin troppo bene…
Ceniamo ‘da Papú‘ ma in questa Trattoria le busiate trapanesi non sono all’altezza: le mandorle son sin troppo dolci e non c’è abbastanza aglio.
Essendo trapanese, certi sapori per me sono irrinunciabili e detesto quando si tenta di alterarli per esigenze di maggior incasso!
Finiamo la serata seduti nel mitico ‘Camarillo Brillo‘ che oltre ad essere un american bar, é anche un concept store ed un bistrot osteria, e gusto un eccellente cocktail a base di zenzero!
Il centro di Favignana si riduce alla Via Vittorio Emanuele, piena di negozietti e locali, che taglia trasversalmente le due frequentatissime piazze principali: piazza Europa con la centrale statua di Ignazio Florio e piazza Madrice con la splendida cattedrale.
Volendo, si può passeggiare sino al porto, ascoltando il suono del dondolio delle imbarcazioni o seguire il corso del lungomare. E su tutto sovrasta l’illuminato castello saraceno di Santa Caterina che saluta chi ritornerà con nessuna aspettativa delusa. Nel castello avrebbe vissuto un monaco ed è per questo che geografi arabi conoscevano l’isola col nome di Djazirat ‘ar Rahib [ l’isola del monaco o del romito per l’appunto].
L’indomani ci concediamo una colazione abbondante da ‘Zanzibar‘, appena dietro il nostro residence e poi alla scoperta di Bue Marino e della sensazionale e piú famosa Cala Rossa, recentemente nominata da Skyscanner come la spiaggia piú bella d’Italia, per cui le aspettative erano massime. Prima di raggiungere qualsiasi caletta e insenatura, costeggiano il nostro percorso caratteristici muretti a secco, in pietra, al di là dei quali il bianco delle piccole case e lo strapiombo delle cave bianche di tufo, lasciano profonde impronte nel ricordo.
Ed eccolo Bue Marino: la vista dall’alto di quel paesaggio affascinante ti confonde perchè vorresti fissare quei colori indicibili in troppe foto ma, senti già da subito che, nessuno scatto potrà equiparare la concreta bellezza che anima questo luogo, che io ho preferito a Cala Rossa; le gradazioni di trasparente celeste di quel mare brillante e la spettacolare imponenza di alte cave bianche di tufo che sembrano precipitare in quella tavolozza di sfumature, ammutoliscono.💙 🐚
Stretti e lunghi scivoli a mare sono stati scavati lungo le pareti delle cave per lasciare scivolare, appunto, i bianchi blocchi di tufo sin nelle imbarcazioni. Nell’escursione in barca dell’indomani, la nostra guida ci avviserà dei molteplici crolli avvenuti in quella zona, che hanno reso sia l’accesso che la permanenza, molto pericolosi ma è proprio l’immagine rimandata da quei crolli che rende Bue Marino un’attrattiva formidabile! 💙 Attenzione anche alle frequenti correnti sottomarine e ci raccontano che nelle grotte di Bue Marino abitavano le foche monache da cui la Cava prende il nome. Fondamentali le scarpe da scoglio, altrimenti si rischiano rovinose scivolate.
Dopo aver mangiato delle pizze gustose, prese in centro, al panificio accanto alla Madonnina – Salve Regina – e goduto di altre nuotate nella trasparenza di quelle acque molto salate, ci spostiamo nella poco distante Cala Rossa. Avevo letto di una ripida e lunga discesa per raggiungerla ma non è affatto vero: il percorso é battuto e agevole e in pochi minuti t ritrovi ad ammirare una vasta scogliera con una moltitudine di insenature e cavità e, poco distanti, quasi ai suoi piedi, splendide imbarcazioni che sembrano riverire la sua bellezza. E proprio di fronte si staglia la spettacolare sagoma dell’isola di Levanzo. Insomma uno spettacolo visivo da cogliere con tutti i sensi stimolati! 🎼
Spesso si è soliti legare al nome di Cala ‘Rossa‘, l’estenuante prima guerra punica col micidiale agguato dei romani a danno dei cartaginesi, sino a colorarla appunto di rosso sangue 💀 ma all’ Ex Stabilimento Florio della Tonnara 👍, la guida preciserà, in base agli scritti di Polibio, di cui è stata verificata la veridicità, che si tratta di una falsa leggenda poichè tale guerra avvenne, invece, a poche miglia a nord-ovest di Capo Grosso, estremità settentrionale dell’Isola di Levanzo, esattamente il 10 Marzo del 241 A.C. mentre tirava un forte vento di libeccio!