La ruggine è sposata al mare e Gozo Channel Line è un traghetto romanticamente arrugginito che ci porterà a Gozo in ritardo, a causa di momentanei problemi che, però, assieme al Gbejniet, non ci consentirà di visitare totalmente quest’ammaliante isola. Ma procediamo con ordine!
Una foto pubblicata da Sicania 🔄 #scrivereviaggiando (@scrivereviaggiando) in data:
Gozo dista solamente 6 Km da Malta e i suoi circa 30 mila abitanti popolano i pochi villaggi, per lo più di ridotte dimensioni, che si raccolgono attorno a micro chiese che richiamano i passi lenti dei tanti anziani, in un abitudinario andirivieni tra le loro case di pietra calcarea, color miele e le bottegucce dove acquistare i tanti prodotti di produzione locale come i pomodori secchi, le olive, i capperi, il vino, l’olio, i formaggi freschi o stagionati.
Il passaggio dei turisti, diventa motivo di conversazione e non distolgono lo sguardo divertito se ti soffermi a osservare con sana invidia, lo scandire lento del loro tempo, di cui sono padroni e non viceversa, seppur convivano con latenti acciacchi.
Prima di traghettare, trattiamo sul prezzo di un itinerario comprensivo di audioguida, che comprende la visita, con saliscendi dal Bus, ai luoghi più turistici ma, io e il mio uomo amiamo rimanere slegati da visite a tempo e delle volte, se la cucina locale ci conquista, fallisce ogni programmazione! E non ce ne pentiamo mai anzi, diventa uno stuzzicante motivo per ritornare a concludere, forse, ciò che si è iniziato.
Il Bus panoramico procede lento anch’esso ma d’altronde anche le strade di Gozo consigliano di rallentare con le continue indicazioni sull’asfalto SLOW!
Percorriamo spazi d’ampio respiro tra cave dorate, sfruttate ma bellissime e verdi pianure interrotte da chiese e torrette, tutte belle. Uno sguardo anche al villaggio dell’artigianato locale di Ta’ Dbiegi con capanne gestite da personalità creative.
Splende il sole e avvicinandoci alla scogliera, ne sento l’odore e la frescura, il vento soffia più forte per regalarci una visione che difficilmente potrò discostare dai miei ricordi più intimi e penetranti.
Davanti e intorno a noi Dwejra Bay e sentirsi burrascosi come quel giorno, seguendo la propria natura che, radica dov’è fertile.
Le isole non hanno confini, slegate eppur sembrano raggiungibili e conquistabili. Ma vivono di mareggiate e perenni cambiamenti. Così come la natura, anche l’uomo?! La percezione di Gozo, è proprio questa.
Le differenti proporzioni definiscono poi magnificence e deficienze, e io mi innamoro di un paesaggio lunare che odora di mare.
Un breve video condensa la bellezza di questo luogo e altri video è possibile vederli sul mio canale YouTube.
E ritornerò in Estate per immergermi nella grande caverna che si trova in fondo al Blue Hole, continua meta, a ragione, di spettacolari immersioni, complice l’area marina protetta.
Ai piedi di un rettangolo di mare che lambisce una grotta, incrociamo porticine colorate che pare custodiscano secolari racconti.
Gozo ti incanta come un saggio capace d’ispirarti e l’ombra aleggiante della ninfa Calypso ti trattiene, ammaliandoti di improvvise e imponenti bellezze, proprio come si racconta, ammaliò e trattenne prigioniero Ulisse su quest’isola per sette anni!
Prima di raggiungere la capitale Rabat [Victoria], scorgiamo nel verde prato, parte di un acquedotto che rientrava in un più articolato sistema di acquedotti, costruito per portare acqua nella capitale.
Solamente la capitale Rabat è lievemente più movimentata ma la mia attenzione è stata tutta per la medievale e fortificata Cittadella che sovrasta imponente l’ intero territorio circostante.
Nel corso dei secoli, la Cittadella servì da riparo contro i numerosi attacchi dei corsari e dei saraceni. E dopo il Grande Assedio del 1565, i Cavalieri decisero di rifortificarla e furono gli abitanti di Gozo, i primi a rovesciare il breve dominio francese circondandoli proprio nella Cittadella. E nel successivo dominio, durato 150 anni, i Britannici definirono Gozo una fortezza inaffondabile!
Le mura e la pavimentazione sono attualmente interessate da opere di consolidamento e restauro per cui svincoliamo gli addetti ai lavori e, attraversata la porta di accesso, la sensazione riporta a quella avvertita a Mdina: un silenzio medievale che affonda nel miele della sua pietra e saliamo sino ad affacciarci su una vista grandiosa.
E in un luogo fortificato che sovrasta Rabat, non puoi non entrare in un posticino Ta’ Rikardu, che ti invita poggiando su una botte, alcuni prodotti tipici e genuini che vende anche al suo interno! Entriamo affamati e assaggiamo un ricco antipasto di pomodori secchi, olive, capperi, cipolle dolci, pomodoro e l’eccezionale gbejniet! Corposo formaggio di latte di capra che ci servono con e senza pepe e in diverse stagionature, tutte talmente squisite che faremo tardi per vedere i Templi megalitici di Ggantija! E per finire un eccellente Apple Pie locale🍴
Una foto pubblicata da Sicania 🔄 #scrivereviaggiando (@scrivereviaggiando) in data:
Gozo riesce a rallentare i tuoi passi e diradare i tuoi pensieri. È un isola che ti assorbe, non ne rimani indifferente. Hanno calpestato il suo suolo benefattori e sfruttatori già molto tempo prima della nascita di Cristo e questo crocevia di culture lo avverti.
In certi momenti mi sono ritrovata svuotata e con i soli sensi accesi, attenti, sintonizzati con la potenza di una natura atavica, evocativa, preziosa e dominatrice suo malgrado.