Barcellona vista dall’alto ti permette di focalizzare i suoi tratti più caratteristici ma, prima di raggiungere la funivia/telefericos che ci porterà al belvedere miramar, io e il mio uomo volevamo assolutamente viverci anche il Barrio Gotico, percorrendo le stesse strette vie dove sono cresciuti Picasso e Miró.
E così, dopo la nostra consueta colazione nella Rambla del Raval, ci siamo diretti decisi verso quel gotico medioevale, quel Barrio che mi risuona dentro come le parole di una delle canzoni più care e strette al mio cuore, di Vinicio Capossela, che trascinano un:
Barrio! Il mio Barrio: così lo chiamerò il posto dove mi sentirò uno di voi e le vostre voci lontane saranno musica per il mio cuore. Dove, amici miei, potrete bussare all’ora che volete: ci apriranno i bar quando sono già chiusi e non saremo come numeri sui citofoni dimenticati, come cani di passaggio e senza nome…
Seguita l’indicazione sulla Rambla, c’incamminiamo lungo vie affollate e piene di pittoreschi negozietti; in uno di questi provo delle deliziose scarpe quasi blu, che diventerranno mie e in un altro, compro la mia immancabile Moleskine!
Raggiungiamo divertiti la Maestosa Cattedrale: un fascio gotico di indiscussa bellezza; è detta de La Seu poiché l’ ingresso piú suggestivo e imponente, é dal portale affacciato sulla Plaça de La Seu. Quel giorno, scelto di proposito, nella piazza era stato allestito un vasto mercato gotico con oggetti, cianfrusaglie e memorie del passato, in perfetta armonia con quella sensazione medioevale che aleggiava tutt’intorno e suggeriva un passato colmo di cultura.
All’ interno della Cattedrale, ti da il benvenuto un chiostro/giardino del XV secolo, abitato da oche che si lasciano fotografare impettite!
La cripta di Santa Eulàlia poi, ti accoglie nel suo silenzio di preghiera ed esci dalla Cattedrale con animo leggero e rinfrancato.
Ruotiamo intorno alla Cattedrale per ammirarne ogni dettaglio ed è stato emozionante osservare ogni suo maestoso portale di accesso mentre un artista di strada suonava con l’arpa sottili melodie penetranti. E anche stavolta, la musica di un’artista di strada ha reso più forte l’impatto visivo…
Soddisfatti, raggiungiamo la zona commerciale di Calle Portal de L’Angel ed entriamo nelle piccole boutique affacciate su Calle Avinyo e una commessa ci svela di amare un siciliano da molto tempo e ci sorride porgendomi la sciarpa azzurra di lino appena acquistata!
Sulla strada del ritorno e sempre comunicante con la Rambla, ci ritroviamo nella splendida Placa Reial coi lampioni realizzati da un giovane Gaudì ed è festa!
Ti siedi in uno dei numerosi Cafe Lounge Bar come l’Ocaña e la comensal Veronica ti serve parlando la tua lingua perchè in quasi tutti i locali esiste questo approccio al turista nella sua lingua per offrire un migliore servizio…Beviamo una birra Moritz e tante copas de vino tinto mentre artisti di strada si esibiscono in rocambolesche performances. E ovunque bici, locali, altissime palme, turisti e panni stesi storti negli ottocenteschi palazzi, molti dei quali adibiti a ostelli, che si affacciano sulla movimentata Placa.
E concludiamo la serata lì, in quella movida… al sapor di crema catalana.